Léa dedicata a Chéri, di Colette

venerdì 3 dicembre 2010

SENZA COLPE, di Felice Cimatti - marcos y marcos



Nel Centro per lo studio della coscienza animale fanno strani esperimenti sugli scimpanzé.
Gli animali ne escono sconvolti, a volte gravemente feriti.
Il dottor Sauvage, scienziato senza scrupoli, vuole capire se in certe condizioni anche gli animali possono diventare crudeli come gli uomini.
Un giorno Sauvage scompare.
La sua auto è nel parcheggio del centro, ma di lui non c’è traccia.
L’ispettore Mark Soul varca i cancelli di quello strano carcere per animali.
Incrocia sguardi avviliti, vede zampe, così simili a mani, stringere le sbarre delle gabbie, sente le urla di uno scimpanzé ferito.
Ma cosa fate a queste povere bestie?, chiede a tutti, d’impulso.
Il silenzio che lo circonda è omertoso, risentito, nessuno sembra veramente interessato a parlare, soprattutto a far luce sulla scomparsa di Sauvage.
Poi, inaspettatamente, salta fuori un testimone.
Anzi, all’improvviso i testimoni sono tanti, tantissimi. Bastava cercarli, ma Soul è impaziente, e non è il suo unico difetto.
Soul dovrà imparare che prima di fare una domanda bisogna essere capaci di ascoltare, anche chi non ha niente da dire.


Senza colpa è un noir etologico che smaschera tutti e non assolve nessuno.






“All’improvviso si apre una porta, vedo un uomo e dietro di lui una fila di celle, occhi tristissimi che ti fissano, e mani pelose che stringono le sbarre, e per un attimo scorgo una scimmia che si dimena furiosa mentre viene portata via. Il suo sguardo si fermò su di me, ma senza davvero vedermi. Uno sguardo che mi aveva lasciato sconvolto e avvilito. Ecco, è proprio la parola giusta, avvilito, come se avessi fatto qualcosa, o visto qualcosa, che sarebbe stato meglio, molto meglio, che non avessi visto.”

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