Léa dedicata a Chéri, di Colette

lunedì 10 maggio 2010

SENZA TITOLO, di Massimo Bisotti




SENZA TITOLO
di Massimo Bisotticontatto facebook: Massimo Bisotti


Vengo a trovarti e chiedo la mia parte di sogni.
Ti chiedo di amarmi anche in condizioni critiche, di prenderti un po' cura di me senza lisciarmi il pelo.
Ho sempre deciso da me a chi fare le fusa e a chi no, su chi muovermi. Poche anime ci regalano con le zampe il passo della felicità.
Tu mi versi i tuoi occhi liquidi nella mente e il tuo sguardo è uno sparo che mi uccide e mi ridesta nuovo.
E così la mia parte te la rendo, preferisco stia con te, tiro fuori le unghie ed è già sveglio il mio cuore. L'ho visto svenire stanotte, ma ora è duramente saldo nel petto. E tu vuoi la mia anima di gatto bianco randagio che da fuori non sembra un'anima di strada, ma non si affeziona ai suoi appartamenti, anche se il suo pelo è lucido. Vorresti catturare la mia magia, mentre suono il pianoforte con il solo movimento della coda e sentire i miei graffi sulla tua pelle. Chi ci ama ci tiene la coda per mano e nei passi l'anima, senza stringere.
Io ti desidero in modo indecente e non ero intenzionato a cambiare ma per te sto cambiando, perché " i vorrei ma non posso" non so cosa significhino e ti sto già dentro le maree.
Sono un gatto che non ha paura dell'acqua, si spinge al largo, l'ha sempre fatto.
E tu se pensi che vorresti, fallo, che la vita bussa piano, istrionica e plateale a volte, con il suo passo sinuoso, ornata da cuscinetti paracolpi per poi chiudere gli occhi davanti al sublime. Il sublime impedisce solo per pochi attimi di vedere, il sublime trapassa, rimane. Il sublime è ultravioletto, è quel senso in più che ci lascia vedere chissà cosa in ciò che il resto del mondo chiama polvere. E tu sei il colore che io non ho e io sono il colore che tu non hai.
E nessuno vorrebbe il colore dell'altro ma a nessuno basta avere più soltanto il proprio.
Siamo ognuno dentro a un solo occhio ma dello stesso muso.
Mutare è un'attitudine ma mai un gran finale.
Arriva il giorno che se hai coraggio ti ritrovi a cambiar pelo e te la smetti di portarti addosso gli strati morti di una vita. Te li scrolli con una doccia di nuovo sole e inizia il secondo tempo del film della tua vita.
È questo che intendi per passione anima[le]?
Ho finto immortalità poco spontanea, perché non so fingere né recitare. La mia aggressività è solo puro istinto alla difesa.
Ma redimersi è cosa davvero poco eccitante.
Per questo amo il mio gusto immorale di latte nero.
E lo consumo fino all'ultima goccia.
Vuoi assaggiare che sapore abbia la sincerità?
Allora prendimi ma non mettermi in una gabbia emozionale.
Le mie emozioni sono il mio ascensore, vanno su e giù con l'amore.
È pericoloso sporgersi dal ventesimo piano di un sentimento ma non serve indicare il presente se l'eternità passa e noi non eravamo lì ad attenderla.
E allora salto in tutti i cieli degli universi paralleli, perché tutti vogliono andare in paradiso ma nessuno vuole morire.
Io, mentre mi guardo cadere dall'alto, tentando di sopravvivere alla caduta, decido d'improvviso.
Rinuncio alle sette vite per una Vita di cui morire davvero.

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