Léa dedicata a Chéri, di Colette

lunedì 5 aprile 2010

Hotel Bella Vista - Colette 1937


Pasqua 2010 - stralci da una pagina del diario di Rose

Ho acquistato Hotel Bella Vista qualche anno fa tra l'usato di una bancarella nella passeggiata di Santa Marinella. Conservo un’edizione stampata nel marzo del 1986.
Nel 1986 non avevo che nove anni. (…)

I periodi vuoti d'amore... si fanno ore, giorni, mesi. Persino anni per qualcuno. E l’amore che manca negli anni si accumula in un bisogno affettivo così vorace da sembrare una stupida e capricciosa richiesta, proprio come sono buffe e simpatiche le richieste infantili. (…)
Eppure quel bisogno puoi sottrarlo alla vita. Scegliere di scansarlo sorridendo al resto della propria esistenza, poiché in questa c’è altro, altro, altro ancora… e nasconderlo, anche facilmente, nella convinzione e /o nella scelta che sì, in fondo declinare l’amore è possibile.
Declinare l’amore è possibile perché nascondere è fattibile.
(…)
Resta solo una vita da interpretare tra quelle che ci è impossibile trascurare.
È come il restare chiusi in un albergo, abbassare la serranda, non vedere fuori, raccontarsi di essere in una camera a vista su Montmartre e non vedere che invece di fronte al vetro coperto non c’è che altro. L’amore che manca.
(…)
La Pasqua a Borgo. Una famiglia. Un’amicizia. Tre gatti: Raul, Micio e Michelina. La storia del brigante, la scelta dell’ambientazione del nuovo romanzo. L’incipit. E Che felicità, la vita delle parole.
E il testo da studiare e gli appunti da prendere da papà Piero e da Baffo. (…)

I periodi vuoti d’amore sono infinite sfumature indelebili tatuate sul cuore di una donna.
Rose

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