martedì 30 novembre 2010
NUDI E CRUDI per L & B - di Alan Bennett - Adelphi
"stasera sua moglie portava una collana" disse croucher. "anche piuttosto vistosa". "ah, sì?". mr ransome non ci aveva fatto caso. domandò alla moglie "la conosco, quella collana?". "no. ti piace? l'ho comprata all'alimentari. "l'alimentari?". "non posso mica sempre mettermi le perle".
Non c’è da ridere né da sorridere nel sapere che una casa viene svaligiata dai ladri. Nulla. C’è da divertirsi però se la casa saccheggiata è quella di Mr e Mrs Ransome in Nudi e Crudi, di Alan Bennett, apparso per la prima volta nel 1996. Il portiere la sera del furto invece di essere in poltrona, come suo solito, è a teatro. I Ransome, proprietari della casa in questione invece, sono all’opera a sentire Così fan tutte e quando rientrano non trovano più nulla: né il telefono per chiamare la polizia, né la carta igienica, né il televisore, né il lettore CD. Persino la polizza, insieme agli altri documenti, gli è stata rubata. Mrs Ransome non ama i gioielli, ma per andare all’opera ha scelto di mettere le perle e così di queste non è stata rapinata. I Ransome sono così costretti a una vita spartana che la moglie però comincia ad apprezzare come fosse una trasgressione. Del resto, scrive Bennett a ragione, l’uomo potrebbe fare a meno di tante cose, il fatto è che non riesce a far meno di comprarle. Tuttavia Mrs Ransome ammette di sentire la mancanza di quegli oggetti che la riconducono ad altro: il cappello verde col pompon , mai messo, che lasciava sempre sulla console nell’ingresso per ricordarsi che aveva acceso lo scaldabagno.
Le pagine di Bennett riveleranno la verità di questo furto mentre Mrs Ransome troverà l’occasione per evadere e uscire da una vita matrimoniale in cui è intrappolata da trent’anni . Mr Ransome invece resterà ingessato nelle convenzioni di un borghese che in casa crede di nascondere ancora foto pornografiche riposte in un libro di ricette di cucina. Tutto fa credere che da questo furto Mrs Ransome sia la persona che ne guadagnerà di più. Un racconto lungo tanto ilare quanto cinico.
lunedì 29 novembre 2010
LO STRAPPACUORE, di Boris Vian letto da Rose - marcos y marcos
Lo strappacuore,
di Boris Vian
Marcos y Marcos
Isabella Borghese
per Blue- luglio 2009
Cosa rende Lo strappacuore di Boris Vian un romanzo "strappacuore"?
Clementina in un casa lungo la costiera partorisce tre gemelli Noël, Joël, Citroën,
anche figli di Angelo. Lui è l’uomo poco amato e sopportato dalla donna e il padre
che i tre figli guarderanno con ironia mentre cresceranno, in numerosissime occasioni,
schierandosi sempre dalla parte di lei. Giacomorto è lo psichiatra che si trasferisce in
questa comunità senza nome per incontrare e confrontarsi con Clementina e il resto
della famiglia. Sarà allora lui a occuparsi anche dell’organizzazione del battesimo dei
bambini.
E quando Giacomorto racconta di essere contro la religione e il curato vuole
convincerlo che la religione sia un lusso e quando dopo maggio i mesi diventeranno
giuglio, giugnosto, gemprile, febbrugno, aprosto, lugliembre… siamo già nel vivo del
romanzo che racconta di malvagità e crudeltà che piombano nella vita dei protagonisti
coinvolgendo però l’intera umanità.
Un romanzo in cui il tempo si incastra, ma anche la vita di questi bambini sembra
incepparsi per un eccesso di amore da parte di una madre che “avrebbe dato loro tanto amore
che tutta la loro vita, intessuta di cure e di buoni uffici, in mancanza di lei sarebbe stata priva di senso”.
Un titolo ad hoc per un romanzo che riesce a strappare il cuore al lettore mentre
presenta un’intera società.
domenica 28 novembre 2010
giovedì 25 novembre 2010
Cosa dicono gli Scrittori di L & B?
Il progetto Livres & Bijoux nasce nell'estate del 2009 proprio con Sara, il bijou dedicato a L'esistenza di Dio, di Raul Montanari. Inevitabile, per Rose, cominciare questa sezione con le sue parole.
Raul Montanari su Livres & Bijoux:
"Questi gioielli sono deliziosamente indiscreti con i libri a cui si ispirano: li corteggiano, li adornano, gli rubano un po' la scena, come quando un uomo che si crede celebre va a una festa al fianco di una fidanzata troppo bella."
In attesa del suo prossimo romanzo, in uscita a Febbraio 2011, Rose vi rimanda al sito di Raul Montanari (www.raulmontanari.it) e a una pagina in cui si parla di Strane cose, domani (2010) il romanzo entrato nei dodici candidati allo Strega, di cui ho scritto per Tribuna (uno stralcio dell'articolo e altro in merito nel link: http://www.raulmontanari.it/StraneCoseDomani.html).
A presto,
Rose
venerdì 19 novembre 2010
POVERA PICCINA, di Patrick Dennis - Adelphi
"Chi gli ha dato il permesso di toccare le mie creazioni'", gli ho chiesto gelida. "Tolga subito le mani dai miei gioielli e dalle mie pellicce!" - [Rose vi racconta: lo grida Belle Schlumpfert al direttore dell'albergo] da POVERA PICCINA, di Patrick Dennis - Adelphi
lunedì 15 novembre 2010
L'AMORE NON SI DICE, di Massimo Vitali - Fernandel
Tra Livres & Bijoux approda L’AMORE NON SI DICE, di Massimo Vitali (Fernandel). Che l’amore non corrisposto in letteratura e nella vita susciti tristezza e infelicità non è assolutamente frutto della fantasia, né una considerazione inappropriata. L’amore non si dice è un romanzo epistolare e racconta proprio la storia di questo amore. Edoardo è innamorato di Teresa, ma lei gli impedisce di scriverle e spedirle lettere d’amore. Teresa è decisa e categorica: non ne vuol proprio sapere. Edoardo dev’essere più ostinato, forse ossessionato o anche solo innamorato di lei e così decide di rispettare il volere di Teresa e non si lascia più andare a quest’epistolario amoroso. Ammette anche, però, di non voler rinunciare a questa corrispondenza a senso unico e a prova di questo si cimenta in una serie di missive che parleranno di tutt’altro. Le cento lettere di Edoardo a Teresa finiscono con l’essere una lunga presentazione di sé mentre raccontano la bizzarra visione del mondo che ha e i rapporti che il giovane intrattiene nella sua vita. A presentare Edoardo lo potremmo ricordare il ragazzo che lascia la macchina dal gommista e avendo difficoltà a orientarsi con gli autobus si ritrova all’ippodromo. Il giovane che passa spesso a sfogarsi dal barbiere sulle proprie sventure. Il tipo che non riesce a lavarsi mai le mani nei bagni dove il getto dell’acqua è automatico e allora finisce col pensare che dovrà comprarsi le salviettine. Di natura nasce poeta, ma per campare vive con una scrivania e tre cassetti in un ufficio reclami. Di sé dice di essere uno di quei poeti italiani che si possono trovare anche sulla tangenziale e che di se stessi leggerebbero anche la lista della spesa. E per non pensare troppo spesso a Teresa va al supermercato e cataloga i clienti a seconda delle abitudini. Così nasce questo romanzo: cento lettere che parlano d’amore nella sua assenza e che riescono a far sorridere il lettore per l’ironia che le contraddistingue. Ridere con Edoardo è allora assai semplice e immediato. Abbandonarsi all’infelicità di un amore non corrisposto diventa un affare che ciascun lettore può decidere se vivere o meno. Il romanzo apre con una lettera di Alessandro Bergonzoni per Teresa e sembra un invito a lasciarsi andare all’amore e chiude con una missiva di Grazia Versani per Edoardo di cui ne esalta l’ingenuità in amore. L’amore non si dice: un romanzo spassoso e di un’ironia decisamente singolare.
A molti farà pensare a Zoo o lettere non d'amore, di Viktor Sklovskij.
venerdì 12 novembre 2010
La mia lettura di: IL LIBRO DI ROSE, di Ronald Everett Capps - Mattioli 1885
IL LIBRO DI ROSE, di Ronald Everett Capps
Mattioli 1885
Pagine 156
Euro16,00
Il Libro di Rose, di Ronald Everett Capps (Mattioli 1885) è il diario di una bambina e ne racconta la sua storia. Traslocavamo ogni volta che la mamma cambiava uomo. Sono queste le prime parole che Rose imprime in queste pagine. La voce di una bambina, nelle pagine di Rose, sembra un’eco che intenerisce, disegna e delinea la sua vita, cattura i suoi bisogni e il suo modo di essere. Lei ha nove anni, osserva il mondo con il suo sguardo giovane, ma sembra muoversi e assorbire le situazioni che vive con il fare di una ragazza più grande. Ha tre fratelli: Rainy, Carl e Juney, il più piccolo. La madre invece è una donna che si intrattiene sempre con uomini diversi e non tutti sono simpatici a Rose né hanno comportamenti con cui riesce a rapportarsi. Hershy Bar, uno dei compagni della madre, per esempio, cerca spesso di mettersela in braccio, ma Rose è di quelle bambine che non lascerà mai che nessun uomo le metta le mani addosso. Lei trascorre molto tempo in compagnia dei fratelli, si divertono e giocano al fiume e dove possono. Della madre Rose stessa ne parla con incomprensione. Spesso la donna strilla da sola, compie azioni fuori dal comune, pericolose, ma poco dopo quando le passano questi momenti tutto sembra tornare alla normalità e lei stessa sembra dimenticare le sue reazioni. Ma cosa accadrà nella vita di Rose di così importante? Quale persona riuscirà a occupare un posto rilevante nella sua vita? Rose conoscerà Anthony, un uomo che vive in una villa con una piscina. Una persona che amerà da subito gli occhi e la voce intonata della bimba. Un signore con cui la bambina riuscirà a istaurare un rapporto familiare piuttosto speciale. Rose finirà col cercarlo spesso recandosi nella sua villa per voler condividere del tempo con lui e chiacchierarci. Tra i due nasce quasi a pelle un rapporto del tutto speciale e così forte che la bambina soffrirà e sentirà la sua mancanza quando lui se ne andrà dalla villa dopo aver lasciato la moglie. Un giorno accade un fatto spaventoso: un assistente sociale, la signora Taylor, raggiunge la casa di Rose e da lì un cambiamento determinante e i tre fratelli vengono assegnati a tre famiglie differenti. La madre invece viene portata in un ospedale. Nessuno di loro per lungo tempo si vedrà. Rose che finisce nell’abitazione di una coppia benestante fatica ad abituarsi a questa nuova condizione. Così come fatica all’idea dell’assenza dei fratelli, della madre, di Anthony. Eppure il destino di Rose, senza svelarvi nessun altro passaggio, sembra voler preservarle altro e concederle in futuro l’amore, la tranquillità che ha cercato e le lunghe chiacchierate con Anthony. Potente e fondamentale l’ultimo incontro di Rose con la madre nell’ospedale. Un romanzo questo di Ronald Everett Capps che dà voce agli stati d’animo, i dubbi, la crescita e le paure di una bambina che sembra non volersi mai arrendere davanti alle brutture che la vita le pone davanti, ma tenta piuttosto di inseguire il meglio che dalla vita vorrebbe aspettarsi. Un linguaggio e uno stile che aiuta a sentire una voce giovane e i pensieri di una bambina di certo più matura della sua età. Sembra allora inevitabile a fine lettura commuoversi e gioire con la protagonista.
Iscriviti a:
Post (Atom)